"Sono stronzo sui social ma sono anche quello che la sera ti organizza la cena romantica in riva al mare" cit.
Emis Killa si apre completamente: tra l'amore, i soldi, il successo e la politica.
Due doppi dischi di platino, per gli album L’erba cattiva e, Mercurio, oltre un milione di fan su Facebook, oltre un milione di follower tra Twitter
e Instagram. “Oltre” è la parola giusta per definire
il 25enne Emis Killa, che si è raccontato in Bus 323 - Viaggio di sola andata (Rizzoli).
Oggi il rapper si è raccontato citando il suo album "Io a due facce come Mercurio".
Il sorriso è la migliore arma ?
«Il sorriso è tutto. Amo le persone sorridenti che ti guardano e illuminano di felicità anche una giornata buia. Mi affascinano i caratteri allegri, spensierati e peperini tanto che piano piano lo sto diventando anche io ».
Lei ha sempre il sorriso stampato sulla bocca perchè dice sempre una frase dietro il su libro, ce la racconti.
«Dico che la vita non la devi prendere come viene ma te la fai come vuoi tu. Non ho detto che se vuoi diventare un calciatore lo diventi ma almeno ci puoi provare. Molti miei amici dicevano che era troppo "sbattimento" arrivare da Vimercate dove sono cresciuto fino a Milano per fare il rapper ma io lo volevo fare, era il mio sogno;io sapevo che se fossi andato ad un centro sociale qualcuno mi avrebbe notato e indicato la strada per realizzare quello che volevo. Oggi che quei miei amici mi vedono si disperano perchè forse se anche loro all'epoca se avessero fatto come me non si sarebbe ritrovati a fare lavori che non gli piacciono. ».
Per questo dice che la vita è una e bisogna godersela al massimo?
«Si io a 16 anni piagnucolavo con mia madre che non mi piaceva la vita che facevo ma non facevo nulla per cambiarla. La sera andavo in discoteca e mi ubriacavo per non pensare, fino a quando mi son detto basta ed una serata di scrittura era un motivo per restare a casa ».
E vero che le piace l’astronomia?
«Sì molto. Stavo guardando un documentario sul sistema solare e ho trovato delle similitudini tra la mia vita e Mercurio. È un pianeta diviso in due parti: una fredda, in ombra, e l’altra caldissima. E così è per me: non sempre è tutto bello, anch’io ho i miei momenti bui».
E' come se avesse due facce quindi?
«Sì. Chi mi conosce sa che sono un ragazzo molto socievole, sorridente, innamorato di quello che la vita gli ha dato e continua a dargli. Ma sono anche un rompipalle, un testardo e un orgoglioso .».
E qual è il vero Emis Killa?
«Quello che vedete. Non c'è una mia parte falsa o una vera,entrambe fanno parte di me ».
Quale preferisce essere lei?
«Dipende dalle situazioni, non mi pento di come sono; quando serve ti mando a fanculo e quando mi manchi vengo e ti abbraccio».
Si arrabbia quando la definiscono un ragazzo "Stronzo ma in fondo dolce"?
«Diciamo che di me le persone vedono più le cose negative che quello positive. Mi spiego per esempio, sui social non vado a scrivere quando sono felice scrivo solo quando qualcosa non mi va bene, per questo la gente di me ha una visione di un ragazzo polemico e stronzo ma in realtà non sono cosi'. Sono anche quello che ti organizza la sera la cena romantica in riva al mare. ».
Con il successo ha smesso di sognare?
«Vivo con questo lavoro e mi sento appagato dato che è quello che amo. Quello che sto vivendo è già un sogno. ».
Ma ce l’ha ancora un sogno nel cassetto?
«Certo. In realtà è quello che sto vivendo. Mi auguro di continuare su questa strada. E un domani vorrei mettere su famiglia. Ora sono giovane, un po’ incasinato, e non potrei proprio. Ma in futuro lo farò sicuramente; sono uno di quelli che vorrebbe tanti figli e una moglie da trattare come una principessa».
Balotelli è un cattivo esempio per i ragazzi?
«No. Siamo entrambi ragazzacci ma siamo bravi in fondo. E' un mio amico a cui voglio tanto bene ed anche se adesso è lontano ci continuiamo a sentire e vedere quando possiamo. Lui è un po’ esuberante, ma è un modello da seguire come me.Veniamo da situazioni non molto belle e siamo riusciti a tirar fuori il nostro talento. Ama giocare a calcio, è la sua vita , questo ve lo posso assicurare. Lo rispetto perché è vero. È rimasto sempre se stesso, nel bene e nel male».
Le sue paure?
«La morte. E l’aereo. Ma solo perché ho paura che cada».
Lei scrive: «Metto la vita in dubbio mentre fuori c’è un mondo che canta la mia...»
«A volte sembra che la gente abbia una visione più chiara di me. Io, invece, mi faccio sempre un sacco di domande. ».
Sente il peso di fare bene?
«Ho delle responsabilità. E faccio un lavoro che non è facile. Tutto questo ogni tanto mi fa sbandare. Mi trovo in un frullatore e non vedo i dettagli».
Le dà fastidio anche essere paragonato ai rapper dei talent o quelli che non hanno la sua gavetta.
«Questa è un punto che mi preme. Non dico che sbaglia chi va ai talent, dico che io non andrei. Nel rap si fa la gavetta, quella mia, quella underground dove si parte dalle gare nei centri sociali. Oggi sembra che chi voglia diventare rapper basti che vada ad un programma e diventi famoso. Nelle canzoni poi si sente che manca la strada. Nel rap non basta essere spocchiosi e avere i tatuaggi, bisogna anche tirar fuori quello che sei.».
Lei afferma "Tutti fanno rap ma in pochi lo sanno fare"
«E' il riassunto del mio discorso precedente. Tutti si definiscono rapper ma in pochi lo sono davvero. Io mi sento di dire che lo so fare. ».
I rapper vengono considerati per molti adulti esempi sbagliati per i ragazzi, se lei fosse genitore e non avesse fatto questo lavoro, come avrebbe reagito di fronte ad un figlio che ascolta Emis Killa?
«Bella domanda. Sinceramente conoscendomi non sono una persona che negherebbe le cose ai propri figli, fin quando ascoltano un cantante per quanto possa non piacermi non penso ci sia qualcosa di male. Molti adulti mi collegano alla droga, al sesso con le prime che capitano o all'ignoranza perchè ho i tatuaggi o perchè non parlo come un principe. Sinceramente mi fa sorridere, ti posso assicurare che la droga non fa parte di me e neanche la poca serietà. Mi darebbe fastidio se i miei figli ascoltassero altri rapper, di cui non faccio i nomi perchè è poco carino, che trasmettono messaggi sbagliati ai giovani influenzandoli di cose che non vanno fatte e che invece loro spingono a fare , esempio farsi le canne. ».
Qual è la sua idea politica attuale?
«Penso che l'Italia sia messa molto male.Sono tornato pochi giorni fa da New York ed è tutto un altro mondo. Io amo essere italiano ma quando vai in America scapperesti da questo paese.E' un altro mondo. ».
Lei ha scattato una foto con su scritto in un foglio "262 italiani a casa" citando il segretario federale della Lega Nord Salvini, come mai?
«Perchè penso che sia l'unico attuale politico italiano che sa quello che dice. Non nego che è l'unica alternativa a quello che è il governo attuale. L'anno scorso ho votato la Destra, quando si andrà alle elezioni voterò Lega. Confido in lui e so che quei 262 a casa ritorneranno a lavorare se è lui al governo. Ho avuto anche il piacere di conoscerlo, è una brava persona».
Nel libro lei parla dei suoi genitori,sua madre che ha lavorato per mantenerla e suo padre che soffriva di bipolarismo.

« Mia madre è stata meravigliosa. Con quello che ha passato si è sempre spaccata la schiena per mantenermi Mio padre invece non stava bene di testa difatti è morto quando io avevo 17 anni. Soffriva di bipolarismo, lo ricoveravano negli ospedali psichiatrici quando non si poteva gestire.Alzava le mani a mia madre o a me nei periodi in cui la sua malattia spiccava di più o insultava pesantemente chiunque gli si trovasse vicino. Mi ha sempre fatto tenerezza e voglia di aiutarlo anche se tante volte l'avrei voluto ammazzare poichè vedevo mia madre soffrire. ».
Ora che non c'è più ha qualche rimpianto?
«No, sono uno che guarda i lati positivi delle cose. Se mio padre avesse continuato a vivere avrebbe solo sofferto perchè in quei pochi momenti di coscienza lui sapeva di non stare bene, non si riusciva a gestire e piangeva. Ricordo una sera che mi abbracciò e lui è molto raro che manifesta comunque segni di affettuosità, chiedendomi aiuto, dicendomi che non sapeva cosa gli pigliasse e che ci amava come niente in questo mondo. Poi il giorno dopo però magari lanciava i piatti e veniva ricoverato immediatamente in ospedale ».
Lei ha sempre vissuto suo padre in questo modo?
«Si da quando sono piccolo mio padre è stato cosi'. Mi vergognavo alle medie quando mi veniva a prendere perchè era capace di mettersi a discutere con qualsiasi persona. Ha sempre vissuto questa vita bipolare, tra momenti di gioia e di depressione. E' una cosa che mi porto dentro di me. ».
Lei pensa di assomigliare a suo padre?
«Tra le tante cose negative lui comunque è sempre stato un buono, un uomo coraggioso e molto generoso. In questo gli assomiglio, se organizzo una cena pago per tutti.».
Finiamo in maniera dolce, la sua bella Chiara, ce ne vuole parlare?
«Sono contento. Mi sono innamorato , come si dice a Milano "sono preso bene". Lei è diversa da me ma questo ci lega Ci insegniamo quello che all'altro manca e l'amore a questo serve.E' una bravissima ragazza, mi riempie di attenzioni e mi accompagna ovunque. Poi per me è una delle ragazze più belle che conosca ».
Siete tornati da un viaggio romantico.
« In amore sono cosi', un ragazzo all'antica.Uno che ha sofferto una miriade di volte, che ti regala anche la luna se ti ama davvero. Anche se non sembra l'amore ricopre un ruolo fondamentale nella mia vita. Mi piace stare con la mia donna, fare il viaggio romantico, guardare le stelle e sperare di stare con lei tutta la vita. ».
Possiamo dire che dietro Emis Killa tutto sommato è vero che si nasconde un bravo ragazzo?
«Chi mi conosce lo sa che non sono cattivo, ma nel mio nuovo album vi sorprenderò, tirerò fuori quello che ancora non avete visto ».
Prima di salutarci Emis mi racconta che anni fa stava andando in motorino da Vimercate a Milano: «Mi fermano gli sbirri per un controllo. Mi chiedono
la carta d’identità, leggono professione musicista
e ridono. “Ma quale musicista, che vai in giro con ’sto motorino scassato?”, dicono».
Killa ha uno sguardo di sfida: «Oggi ripercorro quella strada su una macchina da 360 cavalli, o su una delle mie due Harley».
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